FOTOGRAFO DELLA MORTE
Niraja, un fotografo di 20 anni, gestisce uno studio fotografico nelle affollate strade di Varanasi, una delle città più antiche del mondo. Il suo lavoro unico consiste nel catturare gli ultimi momenti dei defunti mentre le loro famiglie si dirigono verso il crematorio. Situato lungo il sacro fiume Ganga, il Kashi Manikarnika Ghat è un luogo di sepoltura venerato dove la cremazione simboleggia sia la creazione che la distruzione. Gli indù credono che morire a Varanasi conceda la liberazione immediata dal ciclo delle rinascite, rendendo questo un onore significativo per la comunità.
L'aria è densa del pungente odore di legno e carne bruciati, mentre il cupo canto "Raam Naam Satya Hai" rimbomba contro i muri di fango, segnando la solenne processione. Con oltre cento cremazioni che avvengono ogni giorno, la morte diventa una fonte di sostentamento per molti. Tra di loro ci sono commercianti di legno, fioristi, sacerdoti e, in particolare, fotografi come Niraja, che documentano i defunti per famiglie in cerca di chiusura e prova di morte per scopi legali.
Da oltre cinque anni, Niraja porta avanti questo mestiere generazionale, armato di due macchine fotografiche rotte: una scatta foto ma manca di uno schermo LCD funzionante, mentre l'altra ha un obiettivo danneggiato. Nonostante la natura non convenzionale del suo lavoro, le famiglie spesso lo incoraggiano a scattare foto come souvenir o prove per le richieste di eredità, poiché i crematori non rilasciano certificati di morte.
Una volta che ha finito di scattare e la famiglia è soddisfatta, la cremazione può avere inizio. Niraja deve poi affrettarsi a un laboratorio fuori città per sviluppare le foto prima di tornare dalla famiglia. Perdere questa opportunità significherebbe non avere profitto.
“Per me la fotografia non è guardare, è sentire,” dice Niraja. “Se non riesci a sentire ciò che stai guardando, allora le tue foto non risuoneranno con gli altri.” Osservandolo, è chiaro che cattura il delicato interplay tra vita e morte, onorando coloro il cui ultimo desiderio è essere cremati lungo la Ganga.