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VIAGGIO VERSO L'UOMO

Sulle rigogliose colline verdi dell'Uganda orientale, è giunto il giorno della cerimonia di circoncisione di Malenge Yefusa, un rito che segna la sua transizione dall'infanzia all'età adulta. Malenge si erge fiero, con il cuore che batte forte per un misto di paura e orgoglio, il volto dipinto con pasta cerimoniale di farina, simbolo di purezza e coraggio.

Il villaggio vibra di vita mentre flauti e tamburi riempiono l'aria, la loro musica stridente che si intreccia tra la folla. Uomini anziani, con volti segnati dagli anni di saggezza, sorseggiano “ajono,” una densa bevanda di miglio, attraverso lunghe cannucce, osservando la scena con una combinazione di riverenza e umorismo. L'energia del momento è palpabile.

Inizia il corteo di Malenge. Circondato dai suoi coetanei, cammina con passi decisi, mentre i villaggi si uniscono in canti e applausi. Il ritmo incessante dei tamburi si mescola al trillio acuto dei flauti. Ragazzi danzano con abbandono sfrenato, i loro movimenti ipnotici mentre si muovono a ritmo di musica. Risate esuberanti scoppiano tra le ragazze, trascinate nel vortice, l'energia della gioventù espressa pienamente in questa danza della vita, una testimonianza vivente di tradizione e vitalità.

Quando il gruppo raggiunge un ruscello, si fermano per eseguire un rituale di purificazione prima della cerimonia. L'eccitazione della folla cresce, una miscela di gioia e trepidante attesa. Il dottore, un anziano dalla mano ferma e dagli occhi attenti, aspetta, il coltello che brilla nella luce calante. Malenge si mette davanti a lui, le gambe divaricate, la schiena dritta, lo sguardo fisso.

Con un movimento rapido, il dottore esegue il taglio. Il dolore attraversa Malenge come una lama di fuoco, ma rimane impassibile, la mascella serrata, gli occhi puntati sull'orizzonte. Mostrare debolezza è impensabile. Suo padre, incaricato di custodire il pezzo rimosso, deve nasconderlo prima dell'alba in un luogo segreto, poiché una scoperta porterebbe sventura.

Con enorme sforzo, Malenge riesce a sorridere, segnalando la sua nuova condizione di uomo. Le celebrazioni si concludono, e suo padre lo conduce in una stanza buia della casa. Questo sarà il suo rifugio, dove dovrà sopportare la notte in silenzio e riflessione. Solo nell'oscurità, con il dolore che pulsa nel corpo, Malenge accoglie la solitudine. È un momento per contemplare il suo cammino, la lunga notte che segna l'ultimo passo nella sua trasformazione. Al mattino, riemergerà non più solo come Malenge Yefusa, ma come un uomo: forte, resiliente e onorato agli occhi della sua comunità.

Copyright © 2025 Mauro De Bettio

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